È prodotta da un microrganismo protozoario del genere Eimeria, che s’insedia nelle vie digerenti causando enteriti spesso letali: notevole è la contagiosità e gli agenti veicolatori sono la bevanda, il cibo, gli escrementi : uccelli ed insetti possono pure venir incolpati. Colpisce i polli ed altri gallinacei di qualsiasi età.
(1) Le grandi incubatrici a schiusa separata si prestano meglio di quelle che l’hanno incorporata in quanto non è possibile intervenire senza pericolo di nuocere seriamente alle altre uova presenti.
I sintomi, oltre a quelli consueti delle precedenti malattie, sono costituiti dagli occhi lacrimosi, dalla sete ardente e soprattutto dalla profusa diarrea che è dapprima biancastra e successivamente rossastra per la presenza di strie sanguigne, il che spiega come il malanno venga pure indicato col nome di “diarrea rossa “. Alla osservazione microscopica dell’escreto si possono distinguere innumeri parassiti specifici.

Gli adulti perdono l’appetito, i giovani invece, si mostrano spesso più voraci del solito, però ben presto subentra un rapido dimagramento e paralisi delle ali e degli arti, mentre non sempre è dato riscontrare ringonfiamento dell’addome.
L’andamento del male è ora acuto ed allora la morte sopravviene dopo 4-6 giorni, ora subacuto, della durata di 15-18 giorni, ed ora cronico ; in questo caso non va dimenti-cato che i parassiti possono rimanere a lungo, allo stato latente, nell’intestino e quindi costituire una permanente minaccia di contagio: con gli escrementi vengono, infatti, emesse dalle galline le spore del parassita (od ” oocisti “) che ingerite dai pulcini, trovano nel loro intestino un ambiente particolarmente idoneo alla evoluzione e dopo alcuni giorni possono essere così espulse nuove spore: é questo uno dei vari casi della deprecata coabitazione di adulti e giovani, prova ne sia che negli allevamenti in ” batteria “, rispetto a quelli a ” terra “, il pericolo di contagio e molto minore anche perché le feci vengono subito eliminate attraverso il pavimento grigliato.
La prevenzione e la lotta si attua con la somministrazione nella bevanda e nei pastoni, di vitamine e sulfamidici.
Al solito si prenderanno le consuete precauzioni di isolamento e disinfezione ed in particolare si cercherà di mantenere l’ambiente molto asciutto, dato che l’umidità é un mezzo più che favorevole alla vita dei coccidi.