È una malattia di origine virale diffusa ormai in tutto il mondo. La diversa sintomatologia con cui si presenta é tale da permettere la seguente distinzione
1) forma viscerale (impropriamente detta del fegato grosso) caratterizzata da iniziale debolezza generale seguita da dormiveglia, arresto di ogni movimento, annerimento della cresta: sia il fegato che la milza ed i restanti visceri (reni, polmoni, cuore, ovaio) si presentano di eccessivo sviluppo : il primo anche dieci volte il normale ed in più cosparso alla superficie di striature biancastre lardacee;
2) forma cutanea, nella quale la cute è cosparsa da tumoretti biancastri in corrispondenza dei follicoli piliferi;
3) forma paralitica in cui è particolarmente interessato il sistema nervoso periferico, con una vaga assomiglianza ad una malattia ” da carenza ” : il sintomo patognomonico è rappresentato dal fatto che il pollo, nello stadio avanzato del male, cade al suolo con un arto contratto e l’altro disteso, così che non potendo più muoversi è destinato a morire di inedia; i giovani di 2-5 mesi sono i più ricettivi;
4) forma oculare (o dell’occhio grigio) caratterizzata dalle palpebre semichiuse così da dare al paziente il cosiddetto “aspetto da pesce “;
Oltre ai consueti sintomi generali si verifica sempre una progressiva e letale anemia. Il pulcino si infetta nei primissimi giorni di vita.
L’incubazione del male ed il decorso sono assai lenti e le suddette tipiche manifestazioni differenziali compaiono dopo 2-6 mesi; oggi disponiamo di un vaccino specifico, da praticarsi a 1 giorno di vita per via intramuscolare; altri buoni mezzi di difesa sono: scartare dalla incubazione le uova emesse da galline ammalate, tener separati i pulcini dagli adulti, lottare contro gli insetti parassiti che si fanno spesso veicoli della diffusione del virus, attenersi a ceppi di polli resistenti, somministrare alimenti sostanziosi addizionati di condimenti minerali oligodinamici, disinfettare accuratamente il pollaio con soluzioni di creolina o formalina.