Le cause che possono provocare il suddetto inconveniente sono diverse: debolezza organica, deficienza di proteine nella razione, abitudine di deporre uova di volume superiore al normale, infiammazione delle vie sessuali (ovidottite), sia per una prolungata ovulazione, sia per alterazioni conseguenti alla pessima abitudine della esplorazione rettale da parte delle massaie per accertarsi della eventuale deposizione delle uova.
Alla fuoriuscita dell’ovidotto si può accompagnare quella della cloaca che si presenta alla apertura anale come un sacchetto gonfio ed arrossato. L’intervento consiste nel lavare la porzione fuoriuscita, con una soluzione disinfettante, ungerla con olio di oliva e cercare di sospingerla delicatamente in sede; successivamente si praticheranno delle irrorazioni rettali, con una peretta di gomma, di una soluzione tiepida di allume all’uno per cento.
I pazienti si terranno a digiuno per un giorno, isolandoli in luogo tranquillo, con poca luce e senza posatoi. Nei pastoni si aggiungerà qualche seme di lino di azione lassativa. Non si dimentichi, però, che il malanno è di solito recidivante così che le suddette pratiche finiscono coll’essere superflue.