È una forma collaterale della precedente che colpisce di preferenza i pulcini sino dal primo giorno di nascita e che può provocare elevata mortalità o per lo meno un impossibile intervento economico.
Tra i sintomi caratteristici si notano : una cattiva conformazione dello scheletro e principalmente della colonna vertebrale e degli arti che si presentano deviati e talora tanto deboli da non poter sorreggere il corpo, in modo che il tapino é obbligato al permanente decubito. Le ossa sono sovente così tenere da lasciarsi piegare. La causa del male va ricercata nella scarsa robustezza dei genitori, nella alimentazione insufficiente e inadatta e particolarmente deficiente di sali di calcio, fosforo e delle vitamine A (o della crescenza) e D (od antirachitica perché calcio-fosfofissatrice), ed infine nell’ambiente malsano. Bisogna quindi eliminare questi inconvenienti: si dia cibo sostanzioso, ricco di albumine (residui carnei, farina di pesce, ecc.), di verdure, apportatrici delle citate indispensabili vitamine, come cavoli, erba medica, trifoglio, ortica, residui di pomodoro, lievito di birra, germi di grano, ed infine non si dimentichi di non lasciar mancare nelle tramogge i granulati di ossa o dei gusci d’ostrica, e nei pastoni destinati ai giovani un g a testa di olio di fegato di merluzzo o di tonno. Il ricovero sia bene esposto e protetto soprattutto dal freddo e dall’umido.
Contro la debolezza delle zampine si possono anche praticare delle pennellature di iodio 1 g, alcole 20 g e glicerina 10 g.